Come conservare l'olio extravergine di oliva.
- Dott.ssa Ornella Bonafede
- 24 giu 2020
- Tempo di lettura: 1 min
L'olio è un alimento composto da lipidi. Come tutti i lipidi nel tempo tendono a irrancidire, ovvero, i grassi alterano la loro struttura.
Questo comporta due modifiche,
sia delle caratteristiche nutrizionali,
si riducono gli antiossidanti presenti, per esempio i polifenoli,
sia delle caratteristiche sensoriali,
si alterano l'odore e il sapore, fino a diventare sgradevoli.
Questo processo è l'effetto fisiologico dell'invecchiamento dell'alimento e proprio per questo non possiamo bloccarlo, ma certamente, adottando le giuste precauzioni possiamo rallentarlo!
I fattori che velocizzano il processo di irrancidimento, importanti da limitare, sono:
LUCE / OSSIGENO / ACQUA / TEMPERATURA

Questi fattori inducono l'OSSIDAZIONE delle molecole dell'olio. Quando si incontrano, si avvia un processo di decadimento che ha un effetto domino.
L'ossigeno entra a contatto con una molecola, la ossida e questa molecola ossidata andrà a ri- ossidarne un'altra.
Come ben sappiamo però, l'olio contiene molte molecole ANTI- OSSIDANTI.
Il loro compito è bloccare l'effetto domino dell'irrancidimento.
Quando incontrano una molecola ossidata, si immolano per la causa, ossidandosi senza riossidare nessun'altra molecola. Il processo quindi termina.
Chiaramente, se l'olio è parecchio esposto ai fattori LUCE/ TEMPERATURA/ OSSIGENO/ ACQUA, tutti gli anti-ossidanti verranno utilizzati per tamponare e per schermare il processo di invecchiamento.
Mangeremo quindi un olio, non solo con delle caratteristiche sensoriali di odore e sapore diversi, ma con un contenuto di molecole antiossidanti (polifenoli) inferiori.
Il nostro organismo non ne potrà beneficiare.
Queste molecole sono molto importanti per il nostro organismo, meglio tenersele care adottando qualche piccolo accorgimento.
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